LA MISERICORDA E’ NATA PER NOI

nativita-giottoIl Natale arriva quest’anno in una situazione particolare e un po’ diversa rispetto agli anni passati. Centinaia di migliaia di persone stanno fuggendo dai paesi dell’Asia e dell’Africa martoriati dalla guerra, dalla fame, dalla mancanza di prospettive per la vita. Un terrorismo spietato continua a seminare vittime e paura non solo nei paesi europei, ma in diversi luoghi del mondo. I dati che riguardano l’economia e il mercato del lavoro nel nostro paese dicono che qualcosa sta cambiando in positivo, ma intanto la crisi e la mancanza di occupazione per tante persone, soprattutto per i giovani, continua a rendere difficile e pesante la vita di tante famiglie. Il clima sta cambiando anche a causa di stili di vita e di scelte energetiche scriteriate e insostenibili. In questo scenario quasi apocalittico Papa Francesco apre il Giubileo Straordinario della Misericordia. Nella Bolla di indizione del Giubileo ci ricorda che è Gesù Cristo il “volto della misericordia di Dio”. La Chiesa (e quindi ogni cristiano), cercando di condividere la gioia e la preoccupazione della gente, e soprattutto dei poveri, è invitata ad alimentare e a diffondere la speranza e la fiducia. Ma come fare per evitare che rimangano solo belle e buone parole che rischiano di essere smentite dall’esperienza quotidiana? Perché abbiamo proprio bisogno della “misericordia”? E che cos’è la “misericordia”, dove la possiamo trovare, incontrare, sperimentare? Il Papa Francesco ci dice che è “la parola-chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile….La misericordia di Dio è la sua responsabilità per noi…E’ la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre, nonostante il limite del nostro peccato”. Dio, nel Natale del suo Figlio, viene ad abitare con noi, non ci abbandona nella nostra povertà e solitudine, nella nostra situazione che spesso ci sembra senza via di soluzione. Noi infatti sperimentiamo diverse forme di povertà: c’è la povertà materiale ed economica per la quale delle persone e delle famiglie non hanno un tetto sopra il capo, non hanno nulla nella pentola o nel frigorifero, non hanno di che vestirsi o di che curare le loro malattie. C’è poi la povertà culturale di chi non conosce la lingua del luogo in cui vive, di chi ha scarse o nulle possibilità di studiare e di imparare un lavoro, di chi è escluso di fatto dalla partecipazione alla vita sociale ed è privo di prospettive per il futuro. C’è ancora la povertà di relazioni di tante persone che sentono l’isolamento e la solitudine, la perdita delle persone care, la difficoltà o la impossibilità di comunicare. C’è infine la povertà spirituale che avvertiamo soprattutto nei nostri paesi occidentali: il disorientamento, il vuoto interiore, la mancanza di speranza che diventa a volte vera disperazione, lo smarrimento morale e spirituale che può condurre al crollo psichico. Noi crediamo che Dio ci abbia donato la sua misericordia, mandando nel mondo Gesù. Lui che è la misericordia del Padre ci insegna ad essere misericordiosi. Non possiamo disinteressarci di tanti nostri fratelli che sperimentano una o più di queste povertà. La misericordia che Dio ci ha donato gratuitamente, ci chiede un impegno integrale, capace di scorgere le diverse dimensioni della povertà e le loro reciproche relazioni e di impegnarci perché ogni uomo ed ogni donna non solo riesca a sopravvivere, ma anche a vivere in una maniera almeno in qualche misura umanamente più piena e più bella. Nel mondo, ed anche nella nostra comunità, non mancano persone che, in silenzio, senza far baccano, si fanno vicini a chi è in difficoltà, sostengono chi è solo e malato, cercano di sostenere persone e famiglie che rischiano l’isolamento, offrono calore, compagnia e solidarietà. Alcune persone della nostra comunità, che sono mancate di recente, hanno vissuto così, seminando amore, prossimità, misericordia. Gesù venendo anche quest’anno in mezzo a noi ci dice: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”.
Buon Natale!

Don Paolo

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