Il terzo giorno è risuscitato

risortoCosì proclamiamo ogni domenica nel “Credo” della celebrazione eucaristica, dopo l’omelia.
“Il terzo giorno” dice il compimento di un cammino, il culmine dell’intervento di Dio, che in Cristo porta a pienezza la nostra vita, vincendo la morte nella risurrezione del suo Figlio. Nei tre giorni santi del Triduo pasquale Dio si rivela a noi pienamente come il Dio amante della vita e ci dona il senso pieno della nostra esistenza. Ripercorriamo i tre giorni del Triduo, il Venerdì Santo, il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua di risurrezione per vedere come essi possano illuminare tutte le situazioni e le esperienze della nostra vita.
VENERDI’ SANTO: è il giorno della passione, morte e sepoltura di Gesù. Rileggendo i racconti della passione nei Vangeli scopriamo che la morte in croce di Gesù non è stata un incidente di percorso, ma è il punto di arrivo o la conseguenza di scelte precise compiute in piena libertà e consapevolezza: la scelta di svelare le contraddizioni e l’ipocrisia di scribi e farisei, la scelta di rivelare nei suoi gesti l’incomprensibile misericordia di Dio, la scelta di obbedire al Padre fino alle estreme conseguenze. E la morte in croce è anche il risultato di tutta una serie di falsità, di malvagità, di violenze da parte degli uomini: il tradimento di Giuda, la viltà degli altri apostoli, le accuse dei falsi testimoni, la mancanza di coraggio di Pilato, che aveva preso atto della sua innocenza, la violenza e il disprezzo dei soldati, gli insulti dei capi dei sacerdoti e del ladrone condannato alla stessa pena. Gesù prende su di sé tutto il male di cui siamo capaci e lo trasforma in perdono, in amore che si dona anche a coloro che lo odiano. Guardando a Gesù crocifisso, scopriamo la incommensurabile grandezza e bellezza dell’amore di Dio per noi e, insieme, riceviamo la forza e la luce per trasformare in amore e in perdono tutto il male che possiamo ricevere nelle vicende della nostra vita. Gesù muore nel buio, nelle tenebre dell’abbandono di Dio (“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”) e si affida, anche in questo mistero di assenza e lontananza di Dio, alla sua fedeltà. Anche noi sperimentiamo nella nostra esistenza momenti di buio, momenti in cui ci sentiamo abbandonati da Dio e da tutti: Gesù li ha vissuti per noi, per donarci la certezza e la fiducia che anche in quei momenti di desolazione Dio rimane il Dio fedele che non ci abbandona, ma soffre e piange con noi preparando la nostra liberazione.
SABATO SANTO: è il giorno del silenzio dell’attesa, il giorno che amo più di tutti i giorni dell’anno, perché è il giorno dell’apparente assenza di Dio, il giorno del mistero del chicco di grano che, sepolto nelle viscere della terra, morendo porta la vita ai morti. Quanto abbiamo bisogno di riscoprire il valore del silenzio e dell’attesa: “Sta in silenzio davanti a Dio e spera in Lui” dice il Salmo. Il nostro stile di vita è dominato dalla logica del “tutto e subito”, dal bagliore luccicante di ciò che appare: sappiamo però per esperienza che nella vita non si costruisce nulla di vero, di profondo e di autentico, senza la capacità di attesa, di ascolto, senza la capacità di discernere al di là di ciò che appare in superficie.
Nel silenzio del Sabato Santo il Figlio di
Dio morto e sepolto è massimamente attivo: l’amore con cui ha vissuto la sua vita e la sua morte è capace di vincere la morte e di portare luce e vita anche nel profondo degli inferi.
I padri della Chiesa hanno utilizzato immagini bellissime per raccontare questo mistero: la carne di Cristo è il boccone avvelenato che il mostro della morte divora e ne viene ucciso a sua volta. Sugli antichi sarcofagi cristiani troviamo spesso in bassorilievo il “segno di Giona”: il pesce enorme che aveva divorato il profeta, il terzo giorno rigetta Giona sulla spiaggia del mare.
Davanti a tante violenze ed ingiustizie che oggi ci sono presentate ogni giorno dai mass-media possiamo pensare che Dio sia assente, che abbia lasciato il mondo in balia delle forze di morte e di distruzione, ma è così solo in apparenza.
Certo dobbiamo reagire all’indifferenza che ci condiziona e ci rende ottusi e insensibili, ma anche in questi eventi cruenti che ci spaventano e ci disgustano è nascosto un mistero di vita che vince la morte e la violenza.
Il sangue dei martiri è diventato nella storia seme che ha fatto germogliare nuovi cristiani, più convinti e determinati nella testimonianza suprema dell’amore.
DOMENICA DI RISURREZIONE: è il compimento del mistero pasquale, il giorno dopo il sabato già anticipato nella notte luminosa della Veglia pasquale. E’ il giorno in cui accade ciò che umanamente è incredibile e insperabile: colui che è morto sulla croce e che è stato sepolto ha vinto la morte, non giace più nel sepolcro dove si recano le donne di buon mattino, ma è vivo e si fa incontrare come il Risorto, Signore della vita e della morte, che invita i discepoli a mangiare, che si fa riconoscere nello spezzare il pane, che dona lo Spirito per il perdono dei peccati. Nei racconti dei Vangeli viene narrato quanto sia stato difficile per gli apostoli, per i discepoli credere che il Crocifisso fosse davvero risorto. Insieme alla fede che a poco a poco fa capolino, rimangono molti dubbi ed incertezze. Siamo invitati ad un vero ribaltamento di prospettive e ad un nuovo rapporto con Gesù: non più semplicemente come un grande personaggio della storia, ma come il Vivente, Colui che ci precede e ci accompagna nella vita, Colui che ci apre alla possibilità di una vita nuova vissuta nella novità del suo Spirito. Le donne vanno al sepolcro preoccupate di chi rotolerà via il macigno che lo chiude, e lo trovano già rotolato via, Maria Maddalena è ancora legata al precedente rapporto vissuto con Gesù ed è chiamata a vivere un rapporto nuovo con il Risorto, che non riconosce nel giardino dove le appare. Quella novità di vita e di amore che noi non riusciamo a portare da noi stessi nella nostra esistenza, ci è donata nella fede e nel rapporto nuovo con Colui che è vivo e presente nella nostra vita.
Buona Pasqua!

Don Paolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *