Gita dei ministranti a Sotto il Monte

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Cari amici parrocchiani, dovete sapere che il 3 marzo il ridente gruppo dei ministranti/chierichetti (non c’è ancora accordo sul nome, quindi li riportiamo entrambi) è andato in gita insieme a Don Paolo e alle suore a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo. Io e mio fratello siamo stati incaricati (veramente sono stato incaricato io, solo che poi ho coinvolto anche mio fratello) di scrivere la cronaca della giornata. Dunque, io e mio fratello facciamo servizio come ministranti da sei anni e abbiamo partecipato a diverse gite. Alcune ci sono piaciute molte, altre un po’ di meno. Questa gita ci è davvero piaciuta molto.

Partiamo dall’inizio della giornata.

Il ritrovo era fissato, per tutti i partecipanti, alle 8:00 all’oratorio di Cerese. Questa gita è molto importante, perché unisce tutti i vari ministranti, di ogni età e di entrambe le parrocchie.

I più grandi si impegnano ad animare i più piccoli, e buttano anche un occhio su di loro. Dopo un viaggio di circa due ore, siamo arrivati a destinazione. Subito i più affamati hanno mangiato un boccone, poi ci siamo diretti alla casa natale di Papa Giovanni XXIII, noto anche come il “Papa buono”.

Lì siamo stati accolti dalla nostra guida, che ci ha diviso in due gruppi.

Il primo (che era il nostro) ha fatto un percorso multimediale sulla vita di Giovanni XXIII, che percorreva la sua vita dalla nascita (1881) fino alla morte (1963). Il percorso è stato davvero coinvolgente. E sinceramente, siamo rimasti davvero colpiti, specialmente per il fatto che ha rivoluzionato la Chiesa con il Concilio Vaticano Secondo.

E pensare che doveva essere un papa di passaggio.

Il secondo gruppo invece ha visitato i luoghi dove era nato e cresciuto Papa Giovanni, allora Angelo Giuseppe Roncalli. Poi i due gruppi, finiti i percorsi, si sono invertiti. Intorno a mezzogiorno, abbiamo celebrato la S. Messa all’interno della chiesa lì vicina. Al termine della Messa, abbiamo pranzato in un salone prestatoci dai padri del seminario (perché adesso lì sorge anche un seminario).

Finito il pranzo, c’è stata una piccola pausa per giocare, in cui si è svolta un’epica partita a calcio tra i grandi e i piccoli. Come volevasi dimostrare, la squadra che ha giocato meglio ha vinto: i grandi. Finita la partita, ci siamo riuniti di nuovo nel salone dove avevamo pranzato per ascoltare la testimonianza di un padre missionario, che era andato in missione in Brasile per diversi anni. Questa testimonianza è stata davvero forte. Ci ha raccontato di come viveva lui, a contatto con questo mondo così diverso dal nostro.

Finita questa, siamo tornati a casa, restituiti sani e salvi dal mitico Roby ai genitori in trepidante attesa del nostro rientro. Il viaggio di ritorno è stato molto meno movimentato di quello d’andata: eravamo tutti stanchi.

Matteo e Francesco Zenesini

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