Domenica 4 maggio alle ore 17, in una bellissima (e pienissima) Cattedrale di Sant’Andrea, il nostro Andrea Marchini è stato ordinato diacono dal Vescovo Roberto Busti.

Andrea era serio e compito come lui sa essere, ma alla fine anche molto emozionato specie quando, unico tra i neo-diaconi, ha effettuato il servizio all’altare preparando il calice dell’Eucarestia per il suo Vescovo.

Cosè di preciso un Diacono?
Piuttosto lungo da spiegare per esteso, lo riassumiamo in una definizione: il Diacono è Annunciatore della Parola, Ministro dell’Altare e della Carità.
Per ulteriori dettagli vi rimando ad un bell’articolo redatto da Selvino Guberti nel 2009 e che vi ripropongo qui.

Tornando alla cerimonia di oggi, vi riporto quanto ha detto il Vescovo Roberto nella sua omelia: Le nostre comunità appaiono gracili e sproporzionate di fronte alla prepotenza di chi insegna e propone contenuti e modi ben diversi di affermazione. E anche noi preti non siamo più bravi degli altri: ci portiamo dietro i nostri difetti, i limiti, le debolezze, le cadute: la gente ci vorrebbe già santi, ma lo possiamo e vogliamo diventare solo con loro e per loro, abbracciati per primi dalla misericordia del Signore di cui siamo ministri. Siamo e rimaniamo segni, piccoli e deboli, ma siamo quelli a cui il Signore affida la sua missione di salvezza. Quest’anno di diaconato, che spero vi condurrà più consapevoli al presbiterato, è quindi un profondo e vero allenamento per assomigliare sempre più al Signore che si è fatto nostro servo, inginocchiandosi davanti a noi a lavare i piedi del nostro limite, ma comandandoci di rifare verso gli altri ciò che lui ha fatto per noi.

Potete leggere l’omelia completa nell’articolo pubblicato dal settimanale Mantovano “La Cittadella”.

Anche noi auguriamo ad Andrea un anno di Diaconato intenso e proficuo, un cammino che lo porti preparato e consapevole alla scelta definitiva del Presbiterato.

Ci vediamo tra un anno in Cattedrale!